terremoti

La mappa della pericolosità sismica – Fonte INGV

Tutta la catena appenninica del centro Italia è ad alto rischio sismico, quindi anche il territorio dove sorge Aringo che appartiene ad un’area sismica classificata 1. Secondo il provvedimento legislativo n. 3274 del 20 marzo 2003 (aggiornato nel 2006), tutti i comuni italiani sono stati classificati in 4 categorie principali in base al loro rischio sismico calcolato secondo il PGA (Peak Ground Acceleration, ovvero il picco di accelerazione al suolo) e alla frequenza e all’intensità degli eventi.

Zona 1): sismicità alta, PGA oltre 0,25 g. Comprende 708 comuni tra cui Montereale
Zona 2): sismicità media, PGA fra 0,15 e 0,25 g. Comprende 2.345 comuni
Zona 3): sismicità bassa, PGA fra 0,05 e 0,15 g. Comprende 1.560 comuni
Zona 4): sismicità molto bassa, PGA inferiore a 0,05 g. Comprende 3.488 comuni.

Tra esse la zona 1 è quella di pericolosità più elevata in quanto si possono verificare eventi molto forti anche di tipo catastrofico. A rischio risulta anche la zona 2 dove gli eventi sismici, seppur di intensità minore, possono causare gravissimi danni. La zona 3 è caratterizzata da una bassa sismicità che però in particolari contesti geologici può vedere amplificati i propri effetti. Infine la zona 4 è quella che nell’intero territorio nazionale presenta il minor rischio sismico anche se sono possibili sporadiche scosse che possono creare danni di bassissima entità.

Da sempre la nostra frazione è stata soggetta a frequenti eventi tellurici, più o meno gravi, più o meno distruttivi. I più importanti terremoti per potenza e intensità che l’hanno interessata sono i seguenti:

1209 – considerato violento.
1279 – considerato distruttivo (con epicentro tra Camerino e Serravalle di Chienti).

1328, 1352, 1389 (tutti con epicentro nell’Alta Val Nerina probabilmente tra Spoleto e Norcia).
1458 – considerato distruttivo (con epicentro nella Val Tiberina).
1461 – considerato distruttivo, il 26 novembre con magnitudo di 6.5 e intensità tra il IX e il X grado della scala Mercalli, distrusse la città di L’Aquila.
1599/1600 – considerato grave ma non devastante (con epicentro presso Cascia).
1639 – considerato terribile e spaventoso (con epicentro nell’Alta Valle del Tronto tra Amatrice e Campotosto), denominato il Terremoto di Amatrice: il 7 ottobre alle 21,00 ci fu una lunga scossa del IX grado della scala Mercalli e il 14 ottobre una seconda forte scossa. Le cronache dell’epoca narrano di Amatrice, Poggio Cancelli e Montereale rovinati in buona parte, Campotosto devastata, Roccapassa distrutta.

La relazione del terremoto del 1639 – di Carlo Tiberi

1703 – conosciuto come il Grande Terremoto, è considerato violentissimo e devastante (con epicentro nell’Alta Valle dell’Aterno tra Rieti ed Amatrice, zona settentrionale dell’Abruzzo Ulteriore Secondo,). Il 14 gennaio alle 2 di notte una prima terrificante scossa tra il X e l’XI grado della scala Mercalli e magnitudo momento di 6.8 distrusse quasi completamente tutti i centri di Montereale e Amatrice e il 2 febbraio tra le 12,00 e le 17,00 un’altra serie di potenti scosse – di cui l’ultima colpì la città di L’Aquila – provocarono vittime e ingenti danni in tutta la zona compresa tra il reatino e l’aquilano (Borgovelino, Posta, Borbona, L’Aquila, Montereale e Amatrice). Si parlò di oltre 6000 vittime (800 solo a Montereale).
1730 – (con epicentro presso Norcia): il 12 maggio con intensità del IX grado della scala Mercalli e magnitudo di 6.1.
1762 – una forte scossa con magnitudo 5.9 colpì la città di L’Aquila il 6 ottobre provocando oltre 500 morti.

Il terremoto della Marsica del 1915

1859 – considerato grave con epicentro in Umbria nei pressi di Norcia, il 22 agosto provocò più di 100 morti e molti danni.
1915 – noto come il Terremoto di Avezzano che colpì l’intera Marsica in Abruzzo e buona parte del Lazio meridionale, causò, secondo le stime più aggiornate, oltre 30.000 vittime. Si verificò la mattina del 13 gennaio alle 7,52 con una intensità dell’XI grado della scala Mercalli e una magnitudo stimata in 7.0 Mw.
1950/1952 – denominato il Terremoto del Gran Sasso, colpì con una serie di eventi sismici che si fecero sentire per ben 2 anni con epicentri in prossimità del Lago di Campotosto. Considerato grave ma senza vittime ad Aringo: provocò diversi danni: parecchie case lesionate, qualche crollo ma pochi feriti.

Il terremoto dell’Aquila del 2009

La scossa principale si verificò alle 4,08 del 5 settembre 1950 ed ebbe una magnitudo pari a 5.68 Mw e intensità dell’VIII grado della scala Mercalli. Le repliche più significative si registrarono il 18 settembre, l’8 marzo del 1951 e il 21 maggio del 1951. Un’altra forte scossa con magnitudo 5.30 Mw ci fu quasi un anno dopo, l’8 agosto 1951 alle 19,56.
2009 – Ricordato come il Terremoto dell’Aquila del 2009, è considerato grave ma non ha provocato vittime ad Aringo: diverse case sono state dichiarate inagibili ma non c’è stato nessun ferito. La notte del 6 aprile alle 3,32 una prima lunga scossa con magnitudo momento pari a 6.3 Mw è stata seguita nei mesi successivi da uno sciame sismico che ha registreato numerose altre potenti scosse di assestamento, tutte con epicentri localizzati nei monti della Laga, che sono state avvertite in tutta la zona compresa tra Campotosto e Amatrice.

Il terremoto di Amatrice del 2016

2016 – noto come il Terremoto del centro Italia o Terremoto di Amatrice, ha colpito l’intera zona la notte del 24 agosto alle 3,36 con una prima potente scossa di magnitudo momento stimata in 6.0 Mw (± 0,3), seguita da numerose altre forti scosse che hanno raso al suolo quasi completamente la famosa cittadina laziale e causato la morte di oltre 299 persone in tutta l’area compresa tra Amatrice, Accumoli Arquata del Tronto e Pescara del Tronto. La sequenza sismica è continuata nei mesi successivii: il 26 ottobre alle 19,10 si è verificata una forte scossa di magnitudo 5.4 seguita alle 21,18 da una seconda di magnitudo 5.9 entrambe con epicentro nella provincia di Macerata. La mattina del 30 ottobre alle 7,40 è stata registrata una terrificante scossa con magnitudo 6.5 – avvertita in gran parte d’Italia – ed epicentro presso Norcia, che ha distrutto molti centri caratteristici della zona compresa tra il Reatino, Amatrice, Cascia, Castelluccio, Castelsantangelo sul Nera, Preci, Ussita, Visso e più su fino a Macerata e Perugia. Il 18 gennaio 2017 poi si sono verificate altre 4 forti scosse avvertite distintamente in tutto il centro Italia, tutte con epicentro nella zona: La prima alle 10,25 con magnitudo 5.3 ed epicentro Aringo è stata seguita alle 11,15 da un’altra di intensità 5.5 ed epicentro nel comune di Capitignano e alle 11,25 da una terza con magnitudo 5.4 ed epicentro nei pressi di Castel Paganica. Alle 14,33 poi si è verificata una ulteriore potente scossa con magnitudo 5.0 ed epicentro nel territorio del Comune di Montereale.

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